venerdì 23 gennaio 2009

in risposta all'articolo di oggi sulla Tribuna di Treviso, e alle affermazioni di alcuni Colleghi del Consiglio Comunale

Comprendo il bisogno di visibilità, ma ho troppa stima per i colleghi dell’opposizione per prendere sul serio le loro dichiarazioni.
In breve i fatti:
· non c’è alcun obbligo di riunire mensilmente il Consiglio Comunale. Al contrario è una facilitazione al lavoro dei singoli Consiglieri, della Giunta e delle Commissioni la programmazione semestrale delle sedute;
· il compito del Consiglio Comunale è amministrare in nome e per conto della cittadinanza in base a criteri di efficacia, efficienza ed economicità. Quindi, non essendovi un obbligo programmato di sedute credo che il Consiglio Comunale debba
riunirsi quando è davvero necessario. Ne guadagna la sua funzionalità, si riducono i costi a carico dei cittadini;
· è ovvio che l’Assemblea cittadina deve farsi carico dei problemi dei trevigiani. Da questo, alla necessità di discutere sulla guerra Israelo-Palestinese piuttosto che sullo sgravio fiscale del 55% sulle ristrutturazioni immobiliari, ce ne corre. Ebbene molti degli argomenti di discussione pendenti sono di questo tono.
Interessano davvero i Trevigiani, tenuto conto del fatto che il Consiglio Comunale non ha su questi temi alcuna possibilità di incidere?
· Di contro è falso che a temi quali: il doppio canone fognario, la crisi della Coop. Unità, il Parcheggio di Piazza Vittoria non vi sia stata risposta da parte della Presidenza del Consiglio.
Appena è stato sollevato il problema ho provveduto ad interessare i Presidenti delle Commissioni, quindi ad avviare, in sede tecnica tutti gli approfondimenti necessari a trasferire poi al Consiglio Comunale e quindi al dibattito politico argomenti che privi della necessaria istruttoria, non sarebbero concretamente affrontabili.
Evidentemente questa modalità procedurale, lineare e trasparente, non è stata ritenuta sufficiente dai colleghi dell’opposizione.
Hanno voluto autoconvocare il Consiglio evidentemente ritenendo che la visibilità politica paghi di più e prima rispetto alla possibilità di trovare soluzioni concrete e condivise.
Mi chiedo dove potrà portare una discussione senza approfondimento di merito. Così come mi domando cosa possono pensare i cittadini coinvolti in questi problemi rispetto a chi rischia di rispondere con fiumi di parole a problemi che incidono pesantemente sulla loro qualità di vita.
Da parte mia ribadisco che è obbiettivo primario mio e dell’Ufficio di Presidenza, mantenere e rafforzare la centralità del Consiglio Comunale. Quindi tutte le priorità della Città sono altrettante urgenze di dibattito dello stesso Consiglio.
Peraltro l’Assemblea cittadina, finchè io ne avrò la responsabilità, non abdicherà mai al ruolo di garanzia nei confronti di tutte le forze politiche e quindi dell’intera collettività Trevigiana. Ciò senza perdere di vista serenità e concretezza, atteggiamento che forse non sarà molto “politico” ma sicuramente risponderà ai bisogni di buona amministrazione
che i Trevigiani si attendono dai propri rappresentanti in Consiglio Comunale.
Da ultimo, per la stima che nutro nei confronti degli amici dell’opposizione nel mentre accetto tutte le polemiche li invito a non scherzare sulle cose serie.