venerdì 20 febbraio 2009

Una brutta figura

Spiace molto constatare come un anno di lavoro improntato al dialogo ed alla civile collaborazione venga buttato dalla finestra da alcuni colleghi consiglieri più impegnati a ricercare la visibilità mediatica che l’interesse dei cittadini che li hanno eletti.
Non si spiega diversamente il tanto agitarsi, durante e dopo un consiglio comunale, voluto, per chiarire nel dettaglio problemi amministrativi ritenuti strategici per la vita dei Trevigiani e diventato un “teatrino”.
Fino all’’assurdo che la discussione per viabilità e Park Vittoria è stata definita non necessaria da Nicola Atalmi, che pur l’aveva proposta, in quanto superata da una votazione già effettuata dallo stesso Consiglio Comunale alcuni mesi prima.
Allora perché riproporla? E soprattutto perché invitare in sala un’infinità di cittadini interessati al tema per poi svillaneggiarli?
Forse solo perché ad Atalmi interessava il “doppio canone fognario” in quanto, come dicono i maligni - categoria alla quale non mi ascrivo – rappresenta per lui il cavallo di battaglia politico sul quale costruire una campagna elettorale a costo zero.
Ha peccato di superficialità, l’amico Atalmi - cosa non accettabile per uno che di professione fa il politico - perché non si è studiato le carte, ha approvato come tutti gli altri le regole del dibattito consigliare, ed in più ha presentato tardi, in modo improprio, un documento che proprio per queste ragioni non si poteva discutere ne votare.
Questo in buona sostanza è successo nell’ultimo Consiglio Comunale cioè che alcuni consiglieri hanno dato dimostrazione del fatto che a loro poco interessano i problemi dei cittadini. Se così non fosse, oltre ad elencarli si sarebbero preoccupati di proporre soluzioni per risolverli.
Mentre molto interessa la visibilità mediatica come dimostrato dalla motivazione che li ha portati ad abbandonare l’aula: la richiesta di posticipare la votazione su temi concreti (Regolamento C.O.S.A.P., Variante del PRG; lavori di via S. Bona) per anticipare fumose discussioni generali e d’indirizzo, distanti dalla quotidianità delle gente.
Trovo quindi inutile, quasi stucchevole, parlare di democrazia violata ululando sul suo tradimento. O invocare pretestuose difese della maggioranza fatte dal sottoscritto in quanto “soldatino” privo di autonomia.
Più utili sarebbero, un robusto esame di coscienza, atteggiamenti più concreti e volontà di lavorare per i cittadini e non solo per la foto sul giornale.
Per questo non accetto critiche senza fondamento che, oltretutto, tradiscono lo sforzo e la volontà che sempre ho applicato per garantire a tutti identiche garanzie circa le regole e la possibilità di espressione.
Per questo trovo strumentali le discussioni sul regolamento, così come trovo speciosa la volontà di cambiarlo in un momento in cui molti non hanno né lucidità né serenità sufficiente a riscrivere, in modo condiviso, le regole di funzionamento del Consiglio Comunale.
Sul mio operato sono pronto a confrontarmi con chiunque ed in qualsiasi momento, purchè non si dimentichihe i Consiglieri comunali non sono dei politici chiamati a scrivere il destino del mondo ma amministratori locali cui i cittadini hanno affidato la soluzione dei propri problemi e l’attesa di una vita più agevole.
Purtroppo, in molti casi, compreso l’ultimo Consiglio Comunale, non è stato questo l’atteggiamento che ha guidato il comportamento, almeno di alcuni, componenti l’Assemblea.

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